RIFIUTI: CORRETTA IDENTIFICAZIONE CODICI SPECCHIO

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RIFIUTI: CORRETTA IDENTIFICAZIONE CODICI SPECCHIO

In data 28 marzo 2019 la Corte di Giustizia Europea si è espressa sul delicato argomento della corretta classificazione dei rifiuti aventi codici a specchio in relazione al “principio di precauzione” ed all’esito del procedimento, la Corte ha indicato, come riferimento, il criterio della “ragionevolezza” nella ricerca di eventuali sostanze pericolose, e così conclude:

  1. …. (le disposizioni contenute nelle Direttive) …. devono essere interpretate nel senso che il detentore di un rifiuto che può essere classificato sia con codici corrispondenti a rifiuti pericolosi sia con codici corrispondenti a rifiuti non pericolosi, ma la cui composizione non è immediatamente nota, deve, ai fini di tale classificazione, determinare detta composizione e ricercare le sostanze pericolose che possano ragionevolmente trovarvisi onde stabilire se tale rifiuto presenti caratteristiche di pericolo, e a tal fine può utilizzare campionamenti, analisi chimiche e prove previsti dal regolamento (CE) n. 440/2008 della Commissione, del 30 maggio 2008, che istituisce dei metodi di prova ai sensi del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH) o qualsiasi altro campionamento, analisi chimica e prova riconosciuti a livello internazionale.
  2. Il principio di precauzione deve essere interpretato nel senso che, qualora, dopo una valutazione dei rischi quanto più possibile completa tenuto conto delle circostanze specifiche del caso di specie, il detentore di un rifiuto che può essere classificato sia con codici corrispondenti a rifiuti pericolosi sia con codici corrispondenti a rifiuti non pericolosi si trovi nell’impossibilità pratica di determinare la presenza di sostanze pericolose o di valutare le caratteristiche di pericolo che detto rifiuto presenta, quest’ultimo deve essere classificato come rifiuto pericoloso.

Sentenza Corte UE codici specchio